Hai mai sognato di poter camminare da un continente all’altro, senza prendere l’aereo o dover attraversare un oceano? Sembra la trama di un film di fantascienza, e invece è quasi realtà… o meglio, lo è se ti trovi in Islanda.
L’Islanda è un’isola unica, un vero laboratorio naturale tra Europa e Nord America. Proprio qui esiste un luogo che ti permette di fare, in pochi passi, un “salto” tra due mondi: il famoso Bridge Between Continents. Ma attenzione: non si tratta di un vero ponte stradale che unisce Europa e America. È qualcosa di ancora più curioso…
Un ponte che unisce, anzi… divide
Il Bridge Between Continents si trova nella penisola di Reykjanes, e il suo nome dice già tutto. Questo piccolo ponte pedonale attraversa una profonda fessura nel paesaggio: qui si incontrano, anzi si separano, la placca tettonica eurasiatica e quella nordamericana.
- Quando passeggi su questo ponte, stai letteralmente camminando dalla “parte europea” a quella “americana” dell’Islanda.
- In realtà i continenti non sono collegati fisicamente, ma separati da profondi movimenti della crosta terrestre chiamati faglie.
- Questo punto mostra quanto sia dinamica la Terra: ogni anno, le due placche si allontanano di circa 2 cm!
Non troverai auto o treni che collegano direttamente Europa e Nord America, però puoi scattare una foto con un piede su ciascun lato del ponte. Simbolico? Sì. Ma anche un’esperienza memorabile da raccontare!
Cos’è una faglia e perché è speciale qui?
Forse ti starai chiedendo: perché proprio qui si può “attraversare” una faglia tra due continenti?
- L’Islanda si trova esattamente sopra la Dorsale Medio-Atlantica, una gigantesca spaccatura che divide Europa e Nord America nel profondo dell’oceano.
- È uno dei pochissimi luoghi al mondo dove questa linea di separazione emerge in superficie e puoi vederla ad occhio nudo.
- Il ponte di Miðlína ne è la dimostrazione più accessibile: in pochi passi, puoi dire d’aver messo piede sia in Europa che in America!
La zona intorno è un paesaggio quasi lunare: terreni neri, vapori vulcanici, formazioni strane che sembrano uscite da un altro pianeta.
Un’esperienza da provare almeno una volta
Non esistono altri posti in cui puoi fare una foto così suggestiva, con tanto di cartello che annuncia: “Benvenuto in Nord America” da un lato e “Benvenuto in Europa” dall’altro. È un simbolo perfetto per chi ama la geografia, la scienza e, perché no, per chi vuole stupire gli amici con una storia fuori dal comune.
- C’è chi va apposta per toccare contemporaneamente due continenti.
- Molti si chiedono se ci siano altri luoghi simili al mondo (la risposta è: pochissimi, e nessuno con questa facilità di accesso).
- Un modo semplice per ricordare quanto sia “viva” la Terra e come tutto ciò che sembra separare, a volte possa anche unire.
In sintesi: non è un ponte, ma un invito a meravigliarti
Allora, la prossima volta che sentirai parlare di un ponte tra Europa e America, saprai che si tratta di una piccola (ma affascinante) licenza geografica. Non puoi attraversare fisicamente l’oceano, ma puoi vivere in Islanda un’esperienza tra scienza, natura e immaginazione.
E tu, lo sapevi che camminare da un continente all’altro poteva essere così semplice… e così sorprendente?
Davvero notevole! Pensare che la Terra si muove così piano ma con tanta forza mi lascia senza parole. Mi piacerebbe vederlo con i miei occhi, cose così non si dimenticano.
Mi hai fatto venire in mente quando ho visto Ostia Antica, i pavimenti sono ancora solidi dopo secoli! Ma sto ponte islandese, secondo me con tutti questi fenomeni naturali reggerebbe bene pure ai cambiamenti climatici? Comunque l’idea di camminare tra due continenti è da matti, una cosa che racconti ai nipoti. Chissà se se ne trovano anche da noi queste meraviglie, magari sotto il Po! Certi posti ti fanno proprio capire quanto la Terra sia viva, altro che TV!
Ma davvero pensiamo che i nostri ponti moderni o il cemento nuovo durano più delle scogliere o delle robe antiche? In Islanda la natura divide i continenti e sta lì da secoli, altro che cemento armato! Forse dovremmo imparare dalle rocce e dal paesaggio, non solo costruire e basta. Siamo sicuri che quello che facciamo regge mille anni come certe cose naturali? Io qualche dubbio ce l’ho, e voi?