Pentedattilo in Calabria: storia, curiosità e rinascita del borgo delle cinque dita

Maria Salvatori
Di
Maria Salvatori
Maria Salvatori è una curiosa esploratrice di storie insolite e fatti dimenticati, sempre pronta a stupirsi e stupire. Con una passione speciale per aneddoti storici e...
leggi in 5 minuti


Hai mai sentito parlare di Pentedattilo? In Calabria, esiste un borgo unico nel suo genere, inserito tra le rocce di Monte Calvario, che affascina per la sua storia e la sua forma straordinaria. Qui l’atmosfera è davvero magica: tutto ruota attorno a una montagna che sembra una gigantesca mano con cinque dita.

Scopriamo insieme perché si chiama proprio così, quali sono le sue curiosità più sorprendenti e cosa rende questo borgo fantasma della Calabria diverso da tutti gli altri.



Perché si chiama Pentedattilo?

Il nome Pentedattilo deriva dal greco penta (cinque) e daktylos (dito). La rocca su cui sorge il paese richiama inequivocabilmente una mano aperta, con cinque enormi “dita” di pietra che spuntano verso il cielo. Questa particolarità, visibile già da grande distanza, ha influenzato da subito la percezione e il fascino del luogo. Un aspetto interessante è che la Calabria è considerata anche la terra in cui ha origine il nome Italia, come puoi scoprire nella storia degli Italoi.

  • La forma della rocca: assomiglia davvero a una mano gigante.
  • Origini greche: Pentedattilo fu fondato nel 640 a.C. da colonizzatori greci.
  • Significato simbolico: la mano rappresenta protezione ma anche mistero, riflesso nelle tante leggende locali.

La rocca e il borgo: curiosità architettoniche

Camminando tra le viuzze di questo borgo fantasma della Calabria, scoprirai spazi minuscoli, vicoli che scompaiono tra le case e una serie di antiche botteghe scavate nella roccia. Un tempo, queste “dita” naturali ospitavano piccole botteghe e abitazioni. Si viveva in pochissimi metri quadrati, adattandosi all’orografia davvero unica del luogo.

CuriositàDettagli sorprendenti
Numero delle “dita”5 sporgenze rocciose visibili, ognuna con nome popolare
Abitanti storiciPiù di 1000 nel Settecento, oggi quasi nessuno
Botteghe nella rocciaMeno di 10, ricavate in anfratti strettissimi
PosizioneSospeso tra 250 e 450 metri s.l.m.
AccessibilitàSolo a piedi, attraverso sentieri tortuosi

Leggende e misteri di Pentedattilo

Non poteva mancare un pizzico di mistero. La più famosa leggenda locale riguarda la “strage degli Alberti”: una notte di Pasqua del 1686, la famiglia Alberti fu sterminata nella propria dimora, e si narra che le “dita” della rocca non siano altro che mani pietrificate assetate di giustizia. Questa leggenda contribuisce a rendere ancor più suggestivo il borgo e i suoi antichi ruderi. La Calabria, del resto, è una regione ricca di misteri, miti e leggende affascinanti che la rendono unica.

  • Atmosfera spettrale ma affascinante
  • Borgo d’arte: laboratorio all’aperto per artisti contemporanei
  • Punto panoramico: vista su Aspromonte e Mare Ionio

In sintesi

  • Pentedattilo è famoso per la rocca a forma di mano con cinque dita.
  • Fondato dai greci, oggi è un affascinante borgo fantasma.
  • Ricco di leggende e misteri, attira turisti e artisti da tutto il mondo.
  • Le sue antiche botteghe e i vicoli pittoreschi sono perfetti per chi ama l’avventura.
  • L’accesso avviene solo tramite suggestivi sentieri pedonali, dove è possibile ammirare anche rarità botaniche come la felce gigante dell’Aspromonte.

Domande frequenti

Come si arriva a Pentedattilo?

Si raggiunge in auto fino a Melito Porto Salvo, poi si prosegue a piedi tra sentieri panoramici.

Qual è la leggenda più nota del borgo?

La più famosa è la strage degli Alberti, legata alle “dita” della rocca.

Pentedattilo è visitabile tutto l’anno?

Sì, il borgo è sempre accessibile ma alcuni servizi stagionali sono disponibili solo d’estate.

Cosa posso visitare oggi a Pentedattilo?

Puoi esplorare i resti del castello, assistere a festival e visitare botteghe artigiane d’arte.

Pentedattilo è più di una semplice destinazione: è un viaggio nell’immaginazione, un luogo dove natura e storia si intrecciano in modo unico. Scoprilo con occhi nuovi e lasciati ispirare dalla forza poetica della sua rocca a forma di mano.

Maria Salvatori è una curiosa esploratrice di storie insolite e fatti dimenticati, sempre pronta a stupirsi e stupire. Con una passione speciale per aneddoti storici e piccole grandi curiosità quotidiane, ama portare alla luce ciò che molti ignorano e condividere con ironia e leggerezza tutto "quel che non sapevi".
Nessun commento