Sapevi che la cupola del Pantheon di Roma, realizzata circa 1900 anni fa, resta ancora insuperata? Nonostante la tecnologia moderna, nessuno è riuscito a costruire una cupola di cemento non armato più grande. Questa impresa, firmata dall’ingegneria romana, suscita ancora oggi ammirazione e mistero.
- Come fu possibile realizzare la cupola del Pantheon
- Perché nessuno l’ha superata?
- In sintesi
- Domande frequenti
- Quali differenze ci sono tra la cupola del Pantheon e quelle moderne?
- Come è stata possibile costruire la cupola senza cemento armato?
- Perché nessuno ha mai superato le dimensioni della cupola?
- Fonti & Approfondimenti
Come è stato possibile? E perché le tecnologie di oggi non hanno ancora replicato un simile record? Ne parliamo qui.
Come fu possibile realizzare la cupola del Pantheon
L’ingegneria romana era avanzata e rivoluzionaria. Per costruire la famosa cupola, i Romani usarono una miscela straordinaria: il calcestruzzo non armato (chiamato “opus caementicium”). Per scoprire qual era il vero segreto di questa incredibile durabilità, puoi leggere come il cemento romano si autoripara e perché le loro strutture resistono da due millenni.
- Ingredienti impiegati: calce, acqua, sabbia, tufo e pietra pomice.
- Struttura variabile: lo spessore della cupola va da oltre 5 metri alla base a meno di 1,5 metri in cima.
- L’oculo centrale, un foro di nove metri, alleggerisce la struttura e ne distribuisce le spinte.
- La simmetria tra altezza e diametro (circa 43,3 metri) garantisce stabilità eccezionale.
La scelta dei materiali, la lavorazione a strati e l’intuizione delle forze di scarico furono decisive. Senza computer o acciaio.
Perché nessuno l’ha superata?
Oggi costruiamo grattacieli altissimi, ma la cupola del Pantheon resta un caso unico. Perché?
- Il materiale: Il cemento romano, con tufo e pomice, era leggerissimo ma incredibilmente resistente—una “ricetta” ancora oggi studiata. Vuoi approfondire? Scopri tutto sul calcestruzzo romano autoriparante e i suoi limiti rispetto alle moderne tecnologie.
- Nessun rinforzo: La cupola è totalmente priva di armature in acciaio, impensabile per le norme moderne.
- Fattori di rischio: Realizzare oggi una struttura analoga sarebbe poco pratico ed estremamente rischioso senza rinforzi, anche con le moderne tecnologie.
- Simbolismo: L’audacia costruttiva dei Romani era guidata da scopi anche simbolici e religiosi.
Il Pantheon sfida la logica: resta lì, dopo due millenni, con un peso di oltre 5.000 tonnellate che si sorregge miracolosamente da solo.
| Caratteristica | Pantheon | Cupole moderne |
|---|---|---|
| Diametro | 43,3 m | Fino a 40 m (in cemento non armato) |
| Materiale | Opus caementicium, tufo, pomice | Calcestruzzo armato, acciaio |
| Età | ~1900 anni | Decenni o secoli |
| Armature | Nessuna | Quasi sempre presenti |
| Stato attuale | Intatto | Manutenzione continua |
In sintesi
- La cupola del Pantheon è la più grande in calcestruzzo non armato: nessuno ha mai superato il record.
- La “ricetta” romana e le tecniche costruttive erano incredibilmente avanzate.
- Oggi, con tutto il nostro progresso, una simile opera è ancora considerata troppo rischiosa e complessa.
- Il Pantheon continua a ispirare architetti e ingegneri di tutto il mondo.
Domande frequenti
Quali differenze ci sono tra la cupola del Pantheon e quelle moderne?
Quella del Pantheon è interamente in calcestruzzo non armato, mentre le cupole moderne usano acciaio e cemento armato.
Come è stata possibile costruire la cupola senza cemento armato?
I Romani usarono materiali leggeri, archi di scarico e una forma perfetta per distribuire le forze. Per scoprire altri capolavori dell’ingegneria idraulica e strutturale romana, puoi leggere della straordinaria tecnologia delle vasche di decantazione degli acquedotti romani.
Perché nessuno ha mai superato le dimensioni della cupola?
La difficoltà risiede nei limiti dei materiali usati e nei rischi strutturali senza armature moderne.
Forse la prossima volta che alzerai lo sguardo sotto la cupola del Pantheon, apprezzerai ancora di più questo capolavoro antico. Una sfida aperta che attende ancora un nuovo record, dopo quasi 2000 anni!

Bella spiegazione, però mi sembra che manca qualcosa sui materiali nuovi tipo quelli geopozzolanici o la canapa usata adesso. Sarebbe figo capire se col cemento moderno autoriparante o con ste tecniche ecologiche si riesce a fare qualcosa di simile. Non è che ormai si punta solo a velocità e risparmio? Magari un confronto aggiornato ci starebbe davvero bene.
Grazie davvero per questo articolo, oggi che i ponti crollano dopo pochi anni fa riflettere vedere ancora la cupola del Pantheon lì sopra la testa!
Quando parlo col mio amico Mario di Ponti e monumenti antichi, dico sempre: ma guarda i ponti romani, stanno ancora lì! La cosa della cristallizzazione dei composti mi sembra proprio interessante, ai miei tempi nessuno ne parlava. Sarebbe bello capire come funzionava dentro quel cemento, perché è ancora così forte. Oggi fanno le cose belle, ma dopo pochi anni già si rompono!
Prima si facevano le cose che duravano mille anni, adesso dopo dieci sei già a rifare tutto! Con tutti sti materiali moderni, invece di migliorare abbiamo solo complicato tutto. Ma chi l’ha detto che il nuovo è sempre meglio?
Davvero notevole, quei materiali dei romani sono incredibili e pensati pure per l’ambiente. Sarebbe bello se oggi si facesse come loro, senza sprecare.
A me pare che certe magie dei romani oggi sono impossibili da rifare, soprattutto coi soldi che girano ora. Ma chi ci prova più a creare roba che dura così tanto? Quando si parla dell’acqua marina e di quei materiali, boh, non ci credo che adesso reggano uguale. Oggi fanno le cose per spendere poco e durare il giusto. Alla fine il Pantheon resta lì, noi invece cambiamo i palazzi ogni trent’anni.