Olivetti Programma 101: il primo personal computer era italiano

Maria Salvatori
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Maria Salvatori
Maria Salvatori è una curiosa esploratrice di storie insolite e fatti dimenticati, sempre pronta a stupirsi e stupire. Con una passione speciale per aneddoti storici e...
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Quanti di noi pensano che la rivoluzione dei computer personali sia nata negli Stati Uniti, tra garage californiani e visionari americani? E se ti dicessi che il primo vero PC da tavolo del mondo era italiano e arrivò sul mercato ben dieci anni prima dell’Apple I?

Ribaltando una delle convinzioni più diffuse sull’informatica, l’Olivetti Programma 101 (P101, soprannominata anche ‘Perottina’) fu presentata nel 1965 e non solo anticipò la concorrenza americana, ma rivoluzionò per sempre il concetto di calcolo personale. Preparati a conoscere l’invenzione “illuminata” che stupì anche la NASA.

Un piccolo gigante nato a Ivrea

  • Primo vero computer da tavolo progettato per stare sulla scrivania di una persona comune.
  • Ideato in Italia, nello storico laboratorio Olivetti a Ivrea nei primi anni ‘60.
  • Direzione tecnica di Pier Giorgio Perotto e design di Mario Bellini, futuro maestro dell’architettura.

Immagina la scena: negli anni ’60, i computer erano enormi e rumorosi, rinchiusi in stanze inaccessibili e gestiti da tecnici specializzati, mentre il cittadino comune osservava da lontano. Olivetti decide invece di realizzare un oggetto nuovo: compatto, elegante, destinato all’ufficio come alla scuola. L’obiettivo? Consentire a chiunque di avere una potenza di calcolo… a portata di mano.

L’innovazione incredibile della Programma 101

  • Memorizzazione automatica con la scheda magnetica programmabile: una piccola rivoluzione che anticipava tecnologie come il floppy disk.
  • Semplicità d’uso: bastavano pochi comandi e chiunque riusciva a eseguire calcoli anche complessi.
  • Design essenziale, umano, studiato per essere accogliente e intuitivo, molto diverso dai freddi “armadietti” elettronici USA dell’epoca.

Era grande poco più di una macchina da scrivere, pesava 35 kg — un autentico peso piuma rispetto a quei “mostri” informatici che superavano la tonnellata. Eppure sapeva fare cose impensabili: database, calcoli ripetitivi, gestione di liste… sembra quasi uno smartphone ante litteram!

Da Ivrea alla NASA (e oltre): il successo mondiale

  • Debutto mondiale alla Fiera di New York nel 1965, davanti a file interminabili di curiosi e specialisti.
  • Oltre 40.000 esemplari venduti a università, ospedali, banche in tutto il mondo.
  • Utilizzata dalla NASA per il programma Apollo, inclusa la missione sulla Luna del 1969.

Hai letto bene: la “Perottina” era così innovativa che la NASA ne acquistò diverse unità. Alcune sono state usate per calcoli di supporto alla missione Apollo 11, quella che portò l’uomo sulla Luna. Un piccolo computer italiano che ha lasciato il segno nello spazio — non male, vero?

Cosa resta oggi della Programma 101?

  • Un’icona di design e di ingegno italiano, ancora oggi ammirata nei musei di tecnologia.
  • L’esempio lampante che l’innovazione può nascere ovunque, non solo nella Silicon Valley.
  • Un pezzo di orgoglio nazionale, troppo spesso dimenticato anche nelle nostre scuole.

La Programma 101 ha cambiato la storia del calcolo personale. Ha dimostrato che con visione e coraggio anche una piccola città di provincia può anticipare i colossi mondiali dell’informatica.

La prossima volta che accendi il tuo portatile o programmi una nuova app, ricordati che forse, in fondo, tutto è cominciato da qui. Da una scrivania italiana.

Scopri di più

  • Sai che molte invenzioni italiane hanno cambiato il mondo? Approfondisci la storia dietro altre innovazioni sorprendenti (spoiler: ce ne sono più di quanto pensi!).
  • Vuoi vedere dal vivo una Programma 101? Esistono esposizioni dedicate nei principali musei di tecnologia: una visita vale il viaggio.
  • Curioso di conoscere meglio chi erano i suoi ideatori? Pier Giorgio Perotto e Mario Bellini meritano un posto nella storia della tecnologia.

Insomma, l’informatica non parla solo inglese. A volte, il futuro nasce (davvero) in italiano.

Maria Salvatori è una curiosa esploratrice di storie insolite e fatti dimenticati, sempre pronta a stupirsi e stupire. Con una passione speciale per aneddoti storici e piccole grandi curiosità quotidiane, ama portare alla luce ciò che molti ignorano e condividere con ironia e leggerezza tutto "quel che non sapevi".
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