Latina: da palude malarica a città multiculturale in 5 mesi

Silvana Ascione
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Silvana Ascione
Silvana Ascione, attenta osservatrice del quotidiano e narratrice dal sorriso pronto, ha la capacità rara di trasformare piccoli dettagli in grandi scoperte. Su Quel che non...
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Hai mai sentito parlare della fondazione di Latina? Immagina una palude infestata dalla malaria trasformata in soli cinque mesi in una città viva di 10.000 abitanti. Un’impresa che sembra quasi impossibile, eppure accadde davvero nel cuore dell’Agro Pontino.

Dietro questa straordinaria trasformazione ci furono migliaia di operai e i primi coloni, molti dei quali arrivavano dal Veneto. Ancora oggi, camminando per Latina, puoi sentire un accento diverso: le radici venete sono vive nei dialetti delle famiglie locali.



Come nacque Latina: dalla bonifica dell’Agro Pontino alla fondazione

Negli anni ’30, l’Agro Pontino era una distesa paludosa, malsana e quasi disabitata. Mussolini decise di avviare una massiccia bonifica dell’Agro Pontino, con l’obiettivo di restituire produttività a queste terre. Decine di migliaia di operai lavorarono giorno e notte tra lavori di prosciugamento, costruzione di canali, strade e case. Vuoi saperne di più su come la malaria fu sconfitta in quei territori? Scoprilo in questo approfondimento sulla bonifica delle Paludi Pontine.

  • 5 mesi bastarono per far nascere Latina, allora chiamata Littoria (qui la storia della sua costruzione record).
  • La malaria venne drasticamente ridotta.
  • Piazza del Popolo e i palazzi razionalisti sorsero dal nulla.

I protagonisti: coloni veneti a Latina

I primi abitanti non erano originari del Lazio, ma famiglie contadine provenienti perlopiù dal Veneto e dal Friuli. Questi coloni accettarono di trasferirsi in un luogo sconosciuto, affrontando disagi, zanzare e isolamento, pur di avere una casa e un pezzo di terra. Per scoprire come la fusione di veneti e bonifica abbia creato il carattere unico di Latina puoi leggere questo articolo sulle origini culturali di Latina.

Il loro dialetto, i loro piatti e tradizioni hanno lasciato una traccia forte sull’identità di Latina, tanto che ancora oggi alcune parole venete si sentono tra le strade e nei mercati della città.

AnnoEvento
1932Fondazione della città di Littoria (oggi Latina)
1934Latina diventa capoluogo di provincia
1945Il nome cambia da Littoria a Latina
OggiPresenza e riconoscimento della comunità veneta locale

Lascito culturale: storia di Latina tra dialetti e curiosità

La storia di Latina è una testimonianza perfetta di come una fondazione rapida possa lasciare eredità culturali uniche. La combinazione tra architettura razionalista, storie di bonifica e ricette venete crea un mix che ogni visitatore può ancora oggi assaporare in pieno centro città.

  • Poti ascoltare i racconti degli anziani e scoprire aneddoti sorprendenti.
  • Le sagre propongono spesso piatti tipici veneti, come la polenta.
  • I bambini crescono sentendo storie di zanzare e paludi, diventate ormai leggenda familiare.

In sintesi

  • La fondazione di Latina fu un evento rapidissimo e unico in Italia.
  • La bonifica dell’Agro Pontino permise di creare una nuova città dal nulla.
  • I coloni veneti hanno segnato profondamente cultura e lingua locale.
  • Le tracce della storia si ritrovano nelle piazze e nelle tradizioni cittadine.
  • Scoprire Latina significa immergersi in una storia viva e sorprendente.

Domande frequenti

Perché Latina fu fondata così rapidamente?

La città fu simbolo del piano fascista di bonifica e popolamento: tempi stretti e motivazioni politiche richiedevano massima efficienza.

Come mai ci sono così tanti veneti a Latina?

Veneti e friulani furono scelti per popolare la città grazie alle loro esperienze agricole e voglia di riscatto.

Quali sono le attrazioni storiche di Latina?

Piazza del Popolo, i palazzi razionalisti, le case coloniche, e il Museo della Terra Pontina.

Si parla ancora il dialetto veneto a Latina?

Sì, soprattutto tra le famiglie di origine veneta; alcune parole e accenti sono ancora udibili.

Conclusione

Dietro le strade dritte e le piazze di Latina batte il cuore di una comunità nata dal coraggio e dalla forza collettiva. Vale la pena ascoltare le sue voci e lasciarsi stupire dalla velocità della sua storia e dalla presenza generosa dei suoi coloni veneti.

Silvana Ascione, attenta osservatrice del quotidiano e narratrice dal sorriso pronto, ha la capacità rara di trasformare piccoli dettagli in grandi scoperte. Su Quel che non sapevi si dedica con passione e ironia a temi come tradizioni popolari, curiosità linguistiche e strane abitudini dal mondo, convinta che ciò che consideriamo ordinario possa rivelarsi straordinario, se solo guardato da un'altra prospettiva.
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