Lo sapevi che in Puglia si nasconde un gigantesco canyon che puoi ammirare senza volare fino in America? Tra le dolci colline e i campi di ulivi della terra pugliese si apre un’impressionante ferita nella roccia che ti lascerà senza fiato: la Gravina di Laterza.
Mentre la maggior parte dei turisti affolla le spiagge cristalline o i caratteristici trulli, questo tesoro geologico rimane ancora relativamente sconosciuto. Eppure, con le sue pareti a strapiombo che superano i 200 metri di altezza, la Gravina di Laterza è considerata uno dei canyon più profondi d’Europa.
Un vero e proprio Grand Canyon italiano che merita di essere scoperto. Immaginati di stare sul bordo di questa immensa voragine, guardando in basso dove le pareti calcaree precipitano vertiginosamente per centinaia di metri. Non è una visione che ti aspetteresti di trovare in Puglia, vero?
Un gigante geologico plasmato nei millenni
La Gravina di Laterza non è certo nata dall’oggi al domani. Questo spettacolare fenomeno naturale è il risultato di un paziente lavoro iniziato oltre due milioni di anni fa. Il protagonista? Il fiume Lato, che goccia dopo goccia ha eroso le rocce calcaree, scavando questo imponente solco nel paesaggio pugliese.
Le dimensioni sono davvero notevoli:
- Estensione: circa 12 chilometri di lunghezza
- Larghezza: fino a 400 metri nei punti più ampi
- Profondità: pareti che raggiungono e superano i 200 metri (nel punto più profondo arrivano a circa 300 metri)
La morfologia è caratterizzata da un percorso sinuoso con muraglioni di roccia consumati dall’erosione. Le pareti di calcare biancastro sono disseminate di innumerevoli cavità, mentre la composizione del terreno è principalmente di rocce calcaree risalenti al Cretaceo, in particolare calcarenite e Calcare di Altamura.
Un ecosistema sorprendente tra le rocce
Non è solo la geologia a rendere speciale la Gravina di Laterza. Questo ambiente unico ospita una biodiversità incredibile che difficilmente troverai in altri luoghi d’Italia. Le pareti rocciose e il microclima particolare hanno creato l’habitat ideale per numerose specie animali rare e misteriose, alcune delle quali rare e protette.
Tra i protagonisti alati di questo canyon troviamo:
- Il Capovaccaio, conosciuto anche come “avvoltoio degli egizi”
- La maestosa Cicogna Nera
- Rapaci come Poiane, Bianconi e vari tipi di Falchi
- Il possente Gufo reale
Se sei fortunato e particolarmente silenzioso, potresti scorgere questi magnifici uccelli volteggiare tra le pareti del canyon o posarsi sulle sporgenze rocciose.
Come esplorare questo tesoro nascosto
La Gravina di Laterza si trova nel Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine e può essere esplorata seguendo diversi sentieri. È possibile ammirare lo spettacolare panorama dall’alto, stando sul bordo del canyon, oppure avventurarsi nel fondovalle per un’esperienza ancora più immersiva.
Se decidi di visitare questo luogo straordinario, ecco alcuni consigli:
- Porta con te abbondante acqua, soprattutto nei mesi estivi
- Indossa scarpe comode da trekking con suola antiscivolo
- Considera di affidarti a guide locali esperte che conoscono i sentieri migliori e più sicuri
- Porta con te un binocolo per osservare la fauna, specialmente gli uccelli rapaci
La primavera e l’autunno sono i periodi ideali per la visita, quando le temperature sono più miti e la natura si mostra in tutto il suo splendore.
Un confronto con il famoso “cugino” americano
Naturalmente, quando parliamo di canyon, il pensiero corre subito al Grand Canyon americano. Sebbene le dimensioni non siano paragonabili (il Grand Canyon è profondo fino a 1.800 metri), la Gravina di Laterza ha un suo fascino unico.
Caratteristica | Gravina di Laterza | Grand Canyon |
---|---|---|
Profondità massima | Circa 300 metri | Circa 1.800 metri |
Lunghezza | 12 chilometri | 446 chilometri |
Età geologica | 2 milioni di anni | 5-6 milioni di anni |
Accessibilità dall’Italia | Facilmente raggiungibile | Richiede un viaggio intercontinentale |
Il vantaggio della Gravina di Laterza? Puoi viverla senza attraversare l’oceano, immerso nella cultura, nella storia e nella gastronomia pugliese. Un’esperienza che combina avventura naturalistica e piaceri mediterranei.
La prossima volta che programmi un viaggio in Puglia, ricordati che oltre alle splendide spiagge, ai trulli di Alberobello e alla deliziosa cucina locale, ti aspetta anche questa meraviglia geologica. Un Grand Canyon italiano che potrebbe diventare il momento più memorabile della tua vacanza.
Affronta il bordo di questo abisso naturale, respira l’aria fresca che sale dalle profondità e lasciati sorprendere da un lato della Puglia che pochi conoscono ma che nessuno dimentica dopo averlo visitato. E se ti interessa scoprire un altro impressionante canyon italiano, non perderti il Canyon di Gorropu in Sardegna, considerato uno dei più profondi d’Europa.
Ma che roba assurda! Non pensavo proprio che in Puglia ci fosse un canyon così grande, altro che solo spiagge e trulli!
Tutto bello, ma servono dati più precisi per capire se la roccia qui tiene davvero quanto dicono. Per esempio quanto è resistente rispetto ad altri canyon famosi? Senza questi numeri è difficile fare paragoni seri.
Ma pensa te che roba, non ne avevo mai sentito parlare in vita mia! Chissà se tanti anni fa conoscevano già certi segreti della natura, cose che poi si dimenticano. Ora mi è venuta voglia di vedere questa gravina con i miei occhi!
Mi hai proprio fatto venire voglia di vedere sta Gravina con i miei occhi! Ma quanto ci vorrebbe oggi a fare un’opera del genere, pure solo avvicinarsi con la tecnologia che abbiamo? Sono cose che ti fanno pensare che la natura è avanti anni luce rispetto a noi. Comunque bellissimo articolo, ora mi informo ancora di più, grazie!
Queste rocce di calcare sono una meraviglia, pensare a come l’acqua ha lavorato piano piano mi fa sognare. Il segreto è tutto nella loro composizione, come dicevano i vecchi: la natura fa magie con la chimica. Mi fa piacere vedere articoli che rispettano l’intelligenza dei nostri antenati e della natura antica. Bisogna andare a vedere queste cose finché si può, sono una vera ricchezza.
Io sono rimasta senza parole a leggere come il fiume ha scavato la Gravina nei millenni. Mi stupisce davvero pensare che la natura riesce a creare queste cose senza le nostre macchine e i nostri materiali. Chissà se un giorno anche noi costruiremo qualcosa che dura così tanto senza consumare tutto quello che abbiamo.
Che meraviglia la nostra Gravina! Mi chiedo se questo capolavoro della natura riuscirà a resistere pure ai cambiamenti climatici di oggi. È bello vedere che la saggezza antica viene ancora rispettata.
Finalmente si parla di qualcosa di diverso dalle solite spiagge! Mi chiedo però se anche altre rocce vulcaniche in Italia danno paesaggi così forti, tipo quelle dell’Etna. Sarebbe bello vedere un confronto diretto con materiali diversi, no?