Ginkgo biloba: l’albero sopravvissuto ai dinosauri e a Hiroshima

Maria Salvatori
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Maria Salvatori
Maria Salvatori è una curiosa esploratrice di storie insolite e fatti dimenticati, sempre pronta a stupirsi e stupire. Con una passione speciale per aneddoti storici e...
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Hai mai sentito parlare del Ginkgo biloba? Questo albero, considerato un vero “fossile vivente”, vanta una storia di oltre 270 milioni di anni e una resilienza fuori dal comune. Ma ciò che lo rende davvero straordinario è il suo ruolo silenzioso durante la tragedia di Hiroshima: il Ginkgo biloba è sopravvissuto dove quasi nulla ha resistito, diventando simbolo di speranza e rinascita.

In questo articolo, scoprirai perché il Ginkgo è unico al mondo, come è riuscito a superare eventi catastrofici, e perché è così importante nella cultura e nella scienza di oggi. Altri vegetali come la Woodwardia radicans, una felce gigante ancora presente in Italia, condividono la straordinaria storia di sopravvivenza dei “fossili viventi”.



Il viaggio evolutivo del Ginkgo biloba

Il Ginkgo biloba ha origine nel periodo Paleozoico, oltre 270 milioni di anni fa. Questo albero rappresenta l’unica specie rimasta di una linea evolutiva antichissima chiamata Ginkgophyta, sopravvissuta a glaciazioni e cambiamenti climatici estremi. Nel mondo vegetale esistono sorprendenti strategie di sopravvivenza: ad esempio, il bambù che fiorisce una volta ogni 120 anni rappresenta un’altra incredibile testimonianza di adattamento.

  • È considerato fossile vivente perché i suoi predecessori sono visibili nei reperti fossili, praticamente identici agli alberi attuali.
  • Ha rischiato l’estinzione ma ha trovato rifugio naturale in alcune regioni della Cina per millenni.
  • La sua longevità è leggendaria: può vivere oltre un millennio e si pensa che alcuni esemplari superino i 2.500 anni! In Italia, esiste anche Italus, il pino più antico d’Europa, che condivide questa capacità straordinaria di attraversare i secoli.
EpocaDove viveva il Ginkgo biloba
PaleozoicoTutto il pianeta
PleistoceneCina sud-occidentale
OggiAsia, Europa, Americhe (coltivato)

Sopravvivere a Hiroshima: resilienza e mistero

Il 6 agosto 1945, la bomba atomica devastò Hiroshima. A soli 1-2 km dall’epicentro, sei esemplari di Ginkgo biloba riuscirono a sopravvivere. Non solo rimasero in vita, ma germogliarono nuovi rami già la primavera successiva, mentre tutto intorno era distruzione totale.

Cosa rende possibile questa resilienza?

  • Il Ginkgo possiede difeese chimiche naturali che lo proteggono da radiazioni, parassiti e malattie.
  • La sua genetica stabile resiste a mutazioni gravi, anche dopo eventi estremi.
  • La corteccia e le foglie producono sostanze in grado di respingere batteri e funghi.

In Giappone, questi alberi sono ora chiamati hibakujumoku, ovvero “alberi bombardati”, e sono protetti come preziosi testimoni della storia.

Il Ginkgo biloba tra cultura, scienza e medicina

Oltre alla sua incredibile storia di sopravvivenza, il Ginkgo biloba è ricco di significati:

  • In molte culture asiatiche è considerato sacro ed è spesso piantato nei pressi di templi e giardini zen.
  • Simbolo di longevità e forza, rappresenta la speranza dopo eventi catastrofici.
  • Le sue foglie sono utilizzate in fitoterapia: si crede aiutino la memoria e la circolazione sanguigna.
UtilizzoBeneficio
FitoterapiaMigliora circolazione e funzioni cognitive
Piantumazione urbanaTolleranza all’inquinamento, decorativo

In sintesi

  • Il Ginkgo biloba esiste da 270 milioni di anni come unico superstite della sua specie.
  • Ha resistito alla bomba atomica di Hiroshima grazie a eccezionali difese biologiche.
  • È simbolo di speranza e rinascita in Giappone e oltre.
  • Ha usi medicinali e culturali che lo rendono ancora attuale.
  • La sua resilienza lo rende unico tra le piante, un vero esempio di adattabilità estrema.

Domande frequenti

Perché il Ginkgo biloba viene chiamato “fossile vivente”?

Perché è l’unica specie sopravvissuta di una linea evolutiva antichissima, senza grandi cambiamenti in milioni di anni.

Come ha fatto il Ginkgo biloba a sopravvivere a Hiroshima?

Grazie a difese chimiche, genetica stabile e capacità straordinarie di rigenerazione post-evento estremo.

Quali proprietà ha il Ginkgo biloba in fitoterapia?

Le foglie si usano soprattutto per favorire la memoria e la circolazione sanguigna.

Ci sono altri alberi con storie simili?

Pochissimi: il Ginkgo è quasi unico, ma esistono altri “fossili viventi” come la metasequoia e la Woodwardia radicans, antichissima felce gigante degli Appennini.

In definitiva, conoscere la storia del Ginkgo biloba ci ricorda la forza della vita anche nei momenti più bui. Se hai la fortuna di trovarne uno in città, fermati un attimo a riflettere sulla sua incredibile resilienza.

Maria Salvatori è una curiosa esploratrice di storie insolite e fatti dimenticati, sempre pronta a stupirsi e stupire. Con una passione speciale per aneddoti storici e piccole grandi curiosità quotidiane, ama portare alla luce ciò che molti ignorano e condividere con ironia e leggerezza tutto "quel che non sapevi".
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