Brunello Cucinelli e Solomeo: il borgo rinato dal cashmere

Rita Guida
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Rita Guida
Rita è una cercatrice di tracce nascoste e dettagli sfuggiti ai più, scrive di storia, curiosità culturali e stranezze del mondo contemporaneo con un mix irresistibile...
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Hai mai sentito parlare di un’azienda che non solo produce moda di lusso, ma che si impegna a restaurare un intero borgo medievale, riportandolo alla vita? No, non è la trama di un romanzo italiano, ma una storia vera che ha come protagonista Brunello Cucinelli e il piccolo villaggio umbro di Solomeo.

Immagina un luogo dove le mura antiche respirano il profumo del cashmere, dove il teatro si anima di spettacoli internazionali e nelle scuole si tramandano arti antiche. Sembra quasi impossibile, eppure tutto questo è realtà. E proprio per questo sorprende così tanto: è raro che un’azienda privata decida di adottare, letteralmente, un borgo risalente al Trecento.

Se sei curioso di scoprire come un brand nato dalla creatività abbia cambiato il volto di un paese intero, rimani con me. C’è molto da raccontare su Solomeo, il “borgo adottato” dal cashmere.

Brunello Cucinelli e il sogno di Solomeo

Facciamo un salto indietro nel tempo: siamo in Umbria, nel 1978. Brunello Cucinelli decide di fondare la sua azienda, rivoluzionando il cashmere con l’aggiunta di colori e fantasia a un tessuto sinonimo di eleganza classica.

  • Dal castello del XIV secolo alla sede di un impero del lusso: Nel 1982, Cucinelli acquista il castello di Solomeo e ne fa la sede centrale della sua azienda, portando creatività e lavoro al villaggio.
  • Un legame profondo con il territorio: Non si tratta solo di business. Cucinelli considera Solomeo quasi una missione personale: lui stesso racconta quanto abbia sofferto vedendo il padre lavorare in fabbrica in condizioni poco dignitose. Da qui nasce il suo impegno: creare benessere sociale attraverso il lavoro.
  • Un laboratorio a cielo aperto: Oggi, a Solomeo lavorano oltre 1.000 artigiani, in un borgo con poche centinaia di abitanti. Il borgo è diventato il cuore pulsante dell’altissima manifattura umbra.

Cosa ha riportato in vita Solomeo?

Ecco alcuni degli interventi più sorprendenti che hanno trasformato il villaggio in un esempio unico di rinascita culturale ed economica:

  • Restauro del castello e della chiesa di San Bartolomeo: Il centro storico è stato recuperato e oggi ospita anche una scuola dedicata alle arti e ai mestieri.
  • Un teatro d’eccellenza: Cucinelli ha voluto costruire un teatro che ha aperto le porte anche a produzioni internazionali come quelle di John Malkovich.
  • Piazza della Pace e monumento alla dignità umana: Spazi pubblici dove architettura, bellezza e spirito comunitario si incontrano. Il monumento in marmo travertino richiama i grandi ideali della storia umana, una pietra che anche ad Ascoli Piceno caratterizza l’identità locale.
  • Anfiteatro e cantina vinicola: Oltre al recupero storico, sono nati nuovi spazi per lo svago e per le eccellenze enoiche locali.

Tutta questa opera non è solo un semplice restauro, ma un lavoro pensato “per l’eternità”: gli edifici e gli spazi sono stati progettati per essere tramandati nei secoli. In Italia esistono altri borghi rinati, a volte in modo quasi misterioso e artistico, come a Pentedattilo.

Perché una simile impresa è così sorprendente?

Forse ti starai chiedendo: perché un’azienda dovrebbe investire milioni di euro per rivitalizzare un borgo?

  • In Italia ci sono tanti paesi antichi che rischiano l’abbandono. Assistere invece a un recupero così ampio guidato da un’impresa privata è davvero raro. Alcuni di questi luoghi sono entrati nella storia come Civita di Bagnoregio, la “città che muore” salvata dal suo celebre ponte.
  • Cucinelli vede la cura per il territorio come una filosofia aziendale: un ambiente bello ispira chi ci lavora e migliora la vita di chi ci abita.
  • L’investimento non è solo economico: si tratta di una scelta dettata da valori profondi, come il rispetto della dignità umana e la volontà di lasciare un segno positivo per le generazioni future.

Il futuro secondo Solomeo

Solomeo è destinata a essere sempre in divenire. Il progetto, come dichiarato dallo stesso Cucinelli, è una “opera senza fine”. Si pensa già a nuove iniziative per proseguire l’armoniosa convivenza tra modernità e tradizione.

  • Benefici per il territorio: Più lavoro, turismo di qualità, tutela delle arti.
  • Un nuovo modello di sviluppo: Il caso Solomeo mostra che è possibile fare impresa e cultura insieme, con risultati che vanno ben oltre il fatturato.

Insomma, la prossima volta che penserai al cashmere di lusso, forse ti verrà in mente anche un teatro, una scuola artigiana e una piazza animata da chi sogna in grande. Perché a Solomeo, la moda ha il sapore della storia e della rinascita.

Rita è una cercatrice di tracce nascoste e dettagli sfuggiti ai più, scrive di storia, curiosità culturali e stranezze del mondo contemporaneo con un mix irresistibile di ironia e rigore. Su Quel che non sapevi propone articoli che sorprendono e incuriosiscono, decisa a sfatare luoghi comuni e stimolare la voglia di approfondire, perché alla fine, dice lei, ciò che impariamo per caso è spesso quello che ci resta più impresso.
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