Colatura di Alici di Cetara: l’erede del garum romano

Rita Guida
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Rita Guida
Rita è una cercatrice di tracce nascoste e dettagli sfuggiti ai più, scrive di storia, curiosità culturali e stranezze del mondo contemporaneo con un mix irresistibile...
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Hai mai assaggiato un condimento che racchiude in sé l’eredità di un antico impero? Immagina di sederti a tavola, sulla Costiera Amalfitana, e trovare nel tuo piatto una goccia d’ambra liquida, frutto di una storia che attraversa i millenni. Sembra incredibile, vero? Eppure, a Cetara, piccolo borgo di pescatori, si produce ancora un elisir che ricorda da vicino uno dei tesori gastronomici dell’antica Roma: il garum.

Oggi, questo prezioso ingrediente si chiama Colatura di Alici di Cetara e, pur non essendo il vero “garum” romano, racchiude una tradizione che lascia tutti a bocca aperta. Ma cosa la rende così speciale da affascinare chef stellati e semplici curiosi?

Colatura di Alici: un piccolo segreto tra mare e storia

  • Un sapore millenario: La colatura di alici nasce dalla fermentazione spontanea delle alici fresche, disposte in strati alternati con sale marino all’interno di botti di legno chiamate “terzigni”. Dopo mesi di paziente attesa, quello che sgorga è un liquido dorato, profumatissimo e carico di sapore.
  • Legami con il passato: Sebbene oggi sia un prodotto DOP, la colatura è spesso considerata l’erede moderna del garum romano. Il suo processo ricorda molto quello dell’antica salsa che dominava le tavole degli imperatori. Tuttavia, gli storici concordano: non si tratta dello stesso prodotto, né esiste una documentazione che attesti una continuità ininterrotta nel tempo.
  • Poesia in cucina: Quello che affascina è anche la narrazione. Descrivere la colatura come “gocce d’ambra” è una metafora suggestiva che richiama il suo colore caldo e invita chiunque ad assaggiarla almeno una volta nella vita.

Garum vs. Colatura: parenti stretti o lontani cugini?

  • Garum romano: Era ottenuto soprattutto dalle interiora di pesce lasciate fermentare sotto sale. Una vera chicca per i palati raffinati dell’epoca, presente in quasi ogni pietanza importante. Dalla stessa epoca storica, anche la porpora imperiale a Taranto era un prodotto di straordinario pregio, a dimostrazione della raffinatezza delle civiltà antiche nel valorizzare le risorse del mare.
  • Colatura di Cetara: Nasce dalla semplice maturazione delle alici, senza interiora. Il risultato? Un sapore più delicato, ma ugualmente ricco di umami, che rende unici anche i piatti più semplici come la classica pasta “aglio, olio, peperoncino… e colatura”.
  • Continuità storica?: La similitudine è evidente, ma la storia non può dirsi continua. Molto probabilmente la colatura è una raffinata interpretazione medievale di un’idea già esistente nel mondo romano.

Perché queste “gocce d’ambra” conquistano tutti?

  • Pochi ingredienti, tanto sapere: Solo alici fresche, sale e tempo. Ma dietro c’è un sapere tramandato di generazione in generazione, quasi fosse un rito sacro.
  • Valore culturale: Oggi la colatura è simbolo d’identità per Cetara. Non è solo un condimento: rappresenta la resilienza di un piccolo borgo, la memoria di un intero territorio. Vuoi scoprire altre storie affascinanti? Immergiti tra le curiosità della Campania: tra Napoli sotterranea, i misteri di Pompei ed Ercolano, e tradizioni gastronomiche uniche.
  • Riconoscimenti ufficiali: La Colatura di Alici di Cetara ha ottenuto la denominazione DOP. Un sigillo di qualità che arriva dopo secoli di perfezionamento e passione artigiana.

Quello che (forse) non sapevi su Cetara e la sua colatura

  • Sullo sfondo di questo racconto ci sono monaci del Medioevo, pescatori e famiglie che hanno affinato il metodo produttivo rendendolo sempre più unico.
  • La colatura viene raccolta goccia a goccia durante il lento processo di pressione nelle botti. Un vero oro liquido.
  • Nonostante le numerose leggende, non esistono testi scientifici che attestino una trasmissione diretta e ininterrotta dal garum romano alla colatura di oggi. Il fascino, però, resta intatto.

In conclusione

La prossima volta che sentirai parlare di colatura di alici, ricorda: non è solo uno degli ingredienti più preziosi della cucina campana, ma un ponte ideale tra antichi romani e gourmet di oggi. Un piccolo miracolo che nasce dalla pazienza, dal mare e da una storia che ci invita, ancora una volta, a meravigliarci davanti al piatto.

Scopri di più sulle tradizioni culinarie e culturali italiane: dietro ogni sapore si nasconde un’avventura millenaria, pronta a sorprenderti!

Rita è una cercatrice di tracce nascoste e dettagli sfuggiti ai più, scrive di storia, curiosità culturali e stranezze del mondo contemporaneo con un mix irresistibile di ironia e rigore. Su Quel che non sapevi propone articoli che sorprendono e incuriosiscono, decisa a sfatare luoghi comuni e stimolare la voglia di approfondire, perché alla fine, dice lei, ciò che impariamo per caso è spesso quello che ci resta più impresso.
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