Biblioteca di Federico da Montefeltro: storia e segreti della Ducale di Urbino

Matteo Rossi
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Matteo Rossi
Matteo è un esploratore instancabile di curiosità nascoste e storie dietro le quinte, ama svelare dettagli inattesi e verità sorprendenti. Appassionato di storia, scienza e fenomeni...
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Lo sapevi che una delle biblioteche rinascimentali più affascinanti non si trova a Firenze, Venezia o Roma, ma in una piccola città delle Marche? Urbino, famosa per aver dato i natali a Raffaello e per il suo incantevole Palazzo Ducale, nasconde una storia fatta di passi silenziosi tra gli scaffali e di pagine miniate che hanno cambiato il destino culturale d’Italia.

Immagina: nel pieno del Rinascimento, Federico da Montefeltro — sì, proprio lui, il duca che vedi nei ritratti col naso aquilino — decide di raccogliere i libri più belli, rari e preziosi d’Europa. Nasce così la sua leggendaria biblioteca. Ma sapevi che questa collezione non solo rappresentava un primato assoluto per le Marche, ma fu anche al centro di un clamoroso “trasloco” verso la Città Eterna?

Dove nasce il mito: la biblioteca di Federico da Montefeltro

  • Nel cuore del Quattrocento (dal 1440 circa), Federico inizia un progetto quasi visionario: raccogliere le opere più preziose del sapere umano.
  • Il “dream team” dietro questa impresa? Collaboratori come Vespasiano da Bisticci, libraio celebre in tutta Italia, e una squadra di copisti, miniatori, rilegatori.
  • Alla morte del duca (1482), la biblioteca conta poco più di 900 codici manuscritti: volumi copiati a mano, impreziositi da miniature e decorazioni uniche.

Così, in una Urbino allora piccola e defilata, nasce una delle principali istituzioni culturali del Rinascimento europeo. E non solo per quantità, ma per la qualità e la varietà della raccolta: dai classici latini agli studi di scienza, filosofia e arte.

Un trasloco da record: dalla corte di Urbino al Vaticano

  • Dopo la morte di Federico, la collezione cresce grazie ai Della Rovere, fino a quasi 1.800 volumi.
  • Nel 1657, la storia prende una svolta inaspettata: papa Alessandro VII ordina che l’intera collezione venga trasferita nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
  • Risultato? Oggi i magnifici codici non sono più fisicamente a Urbino: la sala del Palazzo Ducale, vuota ma maestosa, resta a ricordare un passato glorioso.

È una vicenda che mette insieme la passione per il sapere, l’ambizione dei signori rinascimentali e i giochi di potere tra dinastie e Papato. Eppure molti, anche tra chi studia storia dell’arte o biblioteconomia, ignorano questo straordinario viaggio dei libri di Urbino.

Perché questa biblioteca è così speciale?

  • Era la raccolta libraria privata più importante tra le corti italiane del Quattrocento.
  • Testimonia l’ideale umanistico del Rinascimento: non libri per il lusso, ma strumenti veri per la ricerca, la riflessione, il governo.
  • La presenza a Urbino di testi rari cambiò il volto culturale dell’intera regione, rendendo la città un punto di riferimento per studiosi e artisti.

Scoprire la storia della biblioteca ducale è anche accorgersi di quanto il sapere, protetto e custodito attraverso i secoli, abbia la forza di viaggiare oltre i confini e il tempo. Forse la sala della biblioteca a Urbino ora è vuota… ma il suo spirito, fatto di carta antica e idee rivoluzionarie, ancora vive.

Se vuoi approfondire, ti consiglio alcune fonti autorevoli:

Lo sapevi già? Ora sì. E quando ti capiterà di varcare le porte del Palazzo Ducale di Urbino, saprai che fra quelle mura un tempo hanno abitato centinaia di tesori nascosti, pronti a viaggiare ancora, semplicemente aprendoli.

Matteo è un esploratore instancabile di curiosità nascoste e storie dietro le quinte, ama svelare dettagli inattesi e verità sorprendenti. Appassionato di storia, scienza e fenomeni insoliti, su Quel che non sapevi guida i lettori in viaggi affascinanti tra fatti poco conosciuti e aneddoti incredibili: perché la realtà è molto più strana (e interessante!) di quanto immaginiamo.
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