Gli asinelli albini dell’Asinara: storia, caratteristiche e curiosità

Gaetano Biondi
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Gaetano Biondi
Gaetano è un instancabile esploratore dell'insolito, con una passione per curiosità storiche, misteri quotidiani e aneddoti sorprendenti nascosti tra le pieghe della realtà. Con ironia e...
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Hai mai sentito parlare degli asinelli bianchi dell’Asinara? Dove un tempo si trovavano celle di un carcere durissimo, oggi corrono liberi circa 120 asinelli dal manto bianco e dagli occhi azzurri. Questa meraviglia esiste solo nell’isola dell’Asinara, in Sardegna, ed è un esempio unico al mondo di come la natura sappia riprendersi gli spazi e sorprendere con le sue creature. Curiosità simili su Sardegna e le sue bellezze spesso affascinano chi ama la biodiversità.

L’immagine di questi animali rari tra la macchia mediterranea, lì dove regnava la durezza del carcere, colpisce chiunque. Ma come sono arrivati qui, e perché sono così particolari?

Origini misteriose e leggende degli asinelli bianchi

Gli asinelli bianchi dell’Asinara sono circondati da mistero e fascino. Tra le varie teorie, la più accreditata parla di asini importati dall’Egitto nel Settecento dal Marchese di Mores, duca dell’Asinara. Una leggenda invece narra di un naufragio di una nave carica di asinelli africani: questi, raggiunta la riva, sarebbero sopravvissuti e riprodotti sull’isola.

  • Origini storiche collegate all’esilio e alla trasformazione dell’isola
  • Elementi mitici e leggende popolari animano il racconto

Caratteristiche fisiche degli asinelli albini

L’asino bianco dell’Asinara viene spesso definito albino, anche se questa denominazione non è del tutto scientifica. Questi asinelli hanno pelo bianchissimo e occhi chiari (quasi sempre azzurri), e sono più piccoli rispetto agli asini comuni: in media, raggiungono i 90 cm d’altezza.

Caratteristica Dettaglio
Pelo Bianco candido
Occhi Azzurri/chiari
Altezza Circa 90 cm
Diffusione Solo Asinara

Valore simbolico e tutela degli animali rari in Sardegna

Gli asinelli bianchi sono diventati il simbolo naturale dell’Isola dell’Asinara e della sua rinascita. Non a caso, vengono rigorosamente protetti: vivono allo stato brado in un ambiente senza grandi predatori e sono monitorati per garantire la conservazione della specie. Oggi rappresentano anche un’attrazione turistica sostenibile, ambasciatori di biodiversità e memoria storica. Sardegna ospita altre specie rare che sono state salvate dall’estinzione, come il cervo sardo, un patrimonio unico dell’isola.

  • Ospiti esclusivi dell’Asinara
  • Simbolo della transizione da isola-carcere a paradiso naturale
  • Specie tutelata e protetta

In sintesi

  • Solo all’Asinara vivono asinelli bianchi dagli occhi azzurri.
  • Questi animali sono rari e protetti: sono circa 120 esemplari.
  • La loro storia è legata sia a fatti reali sia a leggende suggestive.
  • Simboleggiano la rinascita dell’isola da colonia penale a riserva naturale.
  • Rappresentano una tappa imperdibile per turisti e appassionati di natura.

Domande frequenti

Da dove provengono gli asinelli bianchi dell’Asinara?

Forse importati dall’Egitto nel Settecento, o giunti dopo il naufragio di una nave africana. Anche molte altre specie rare, come l’aquilegia nuragica, il fiore più raro d’Europa, sono circondate da miti e misteri nell’isola.

Quanti asinelli bianchi ci sono oggi all’Asinara?

Attualmente si contano circa 120 esemplari liberi sull’isola.

Gli asinelli bianchi si trovano altrove?

No, questa popolazione unica vive esclusivamente all’Asinara.

Come vengono protetti questi animali?

Oggi sono al centro di programmi monitoraggio e tutela ambientale nell’isola protetta.

Perché questi asini sono considerati rari?

Il loro colore bianco con occhi azzurri è il risultato di una mutazione rara, non presente altrove.

Chissà cosa penseresti guardando negli occhi un asinello bianco dell’Asinara: sono il simbolo vivente di come una terra possa cambiare destino e sorprendere, tra storia, mito e bellezza naturale. Ora che conosci questa storia, non sogni anche tu di incontrarli dal vivo?

Gaetano è un instancabile esploratore dell'insolito, con una passione per curiosità storiche, misteri quotidiani e aneddoti sorprendenti nascosti tra le pieghe della realtà. Con ironia e precisione conduce i lettori attraverso storie dimenticate e fatti affascinanti, sempre alla ricerca di ciò che ancora non sappiamo, per regalare al pubblico di Quel che non sapevi una sana dose di stupore e meraviglia.
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