Hai mai visitato Lucca e camminato nella Piazza dell’Anfiteatro? Forse non sai che questa splendida piazza nasce dall’unico anfiteatro romano Lucca trasformato in piazza abitativa e usato, senza interruzioni, dal II secolo d.C. fino a oggi. Una curiosità che rende unico il cuore storico della città!
Ma come è possibile che un monumento nato per giochi gladiatori sia oggi il salotto vibrante di una città toscana?
Scoprilo con me, tra storia, curiosità urbanistiche e piccoli segreti di un luogo magico.
Storia e trasformazioni dell’anfiteatro romano di Lucca
L’anfiteatro fu costruito tra il I e il II secolo d.C., fuori dalle mura antiche di Lucca, vicino alla porta nord della città. Era pensato per ospitare spettacoli e giochi, con una capienza di circa diecimila spettatori. Oggi è facile abbinare la visita a quella delle mura di Lucca, affascinanti e percorribili interamente a piedi.
Dopo la fine dell’Impero Romano, la struttura cadde in rovina: fu utilizzata come fortezza durante le invasioni, poi come cava di materiali da costruzione nel Medioevo. Ma il vero colpo di scena avviene nei secoli successivi: le rovine dell’anfiteatro diventano la base per una nuova urbanizzazione.
- Costruzione originaria: due ordini di 55 arcate su pilastri
- Utilizzo come fortino, poi “grotte” medievali
- Progressiva nascita di case sulle gradinate
Epoca | Utilizzo principale |
---|---|
Età Romana | Spettacoli e giochi |
Alto Medioevo | Fortezza militare |
Basso Medioevo | Cava materiali |
Età moderna | Piazza abitativa |
Le caratteristiche uniche della Piazza dell’Anfiteatro
Ciò che rende davvero speciale questa piazza è la sua inconfondibile forma ellittica: le case e i palazzi che ti circondano sono costruiti esattamente dove sorgevano le antiche gradinate.
Oggi, vi si affacciano circa 40 edifici che seguono fedelmente il profilo dell’antico anfiteatro, ospitando abitazioni, negozi, bar e ristoranti. L’atmosfera è unica: passeggiando, puoi ancora vedere tracce delle vecchie arcate e renderti conto di quanto sia stato rispettato il perimetro originario.
- Quattro porte simmetriche danno accesso alla piazza
- Al centro, una croce segna l’incrocio degli accessi principali
- L’area interna fu liberata nell’Ottocento dall’architetto Nottolini
Perché è un esempio unico di riuso storico
La Piazza dell’Anfiteatro di Lucca rappresenta una rara fusione tra riuso storico e urbanistica viva. Qui abiti “dentro” la storia: ogni casa, negozio e bottega contribuisce a mantenere attivo uno spazio plasmato nei secoli. Questo fenomeno trova pochi confronti, e si può affiancare al misterioso fascino delle città perdute o trasformate nel tempo, testimonianze di resilienza e adattamento urbano.
Il suo utilizzo mai interrotto, l’armonia tra antico e moderno, e il rispetto della memoria urbana hanno fatto di questo luogo un simbolo cittadino e internazionale.
- L’unico esempio mondiale di anfiteatro abitato in continuità
- Testimonianza di resilienza architettonica
- Luogo vissuto e non semplice attrazione turistica
In sintesi
- L’anfiteatro romano di Lucca è unico al mondo, trasformato in piazza abitativa ancora viva.
- La sua forma ellittica originale resta perfettamente leggibile grazie agli edifici.
- Ospita circa 40 case e diversi locali pubblici.
- È esempio eccezionale di riuso storico e urbanistica sostenibile.
- Rappresenta il cuore sociale e culturale di Lucca.
Domande frequenti
Qual è la particolarità dell’anfiteatro romano di Lucca?
È l’unico anfiteatro romano al mondo trasformato in piazza abitativa e usato senza interruzioni dal II secolo d.C.
Quante case sorgono oggi sulla Piazza dell’Anfiteatro?
Circa 40 tra abitazioni private, negozi e locali pubblici seguono la forma ellittica della piazza.
Come si accede alla piazza?
Attraverso quattro porte disposte in modo simmetrico lungo l’ellisse originaria dell’anfiteatro.
Chi è l’architetto responsabile dell’attuale forma della piazza?
Lorenzo Nottolini, che nell’Ottocento liberò l’arena interna trasformandola in piazza pubblica.
Conclusione
La prossima volta che passerai da Lucca, fermati in Piazza dell’Anfiteatro: respira la storia, osserva le case e lasciati sorprendere da questo esempio straordinario di passato che diventa presente.
Bellissimo come il passato si trasforma e resiste, magari fra cent’anni useremo la canapa come oggi usavano le pietre, ma sarà mai durevole allo stesso modo?
Va bene la storia, però manca quanto è costato davvero mantenere e trasformare questa piazza. A me piacerebbe sapere anche chi ci ha lavorato e come hanno fatto coi materiali antichi. Oggi tutte ste cose si fanno con i soldi e coi permessi, mi pare strano non parlarne. E poi, le case che ci sono le tengono bene? Sarebbe utile vedere anche qualche numero, non solo la poesia.
Come dici nel paragrafo sulla resistenza, mi colpisce che la piazza sia ancora viva dopo tanti secoli. Quelle pietre hanno visto tutto e si sono riparate da sole coi cambi del tempo. Quando ero giovane ci passavo spesso, mai pensato fosse così speciale. Questa storia mi fa venire voglia di tornarci e guardarla con occhi nuovi.
Oh mamma mia che meraviglia, mi viene quasi da piangere pensare che camminiamo sulla storia viva! Pure uno studio del MIT dice che queste strutture durano così tanto, mi sento piccolo davanti a tutto questo.